Ciao! Se sei arrivato su questa pagina molto probabilmente stai cercando informazioni per capire come fare un piccolo allevamento di cani.

Sia che tu sia un amante degli animali, oppure un aspirante imprenditore, in entrambi i casi, prima di tuffarti in questo business e avviare un allevamento di cani, ci sono alcune cose importanti che devi conoscere e che i “consulenti di business” e gli uomini di economia non conoscono e Non ti diranno Mai!

Se sei intenzionato ad aprire questo tipo di attività avrai sicuramente letto blog e parlato con qualche consulente per capire quali sono i costi di gestione di allevamento cani e avrai probabilmente trovato molto entusiasmo e promesse di guadagni stellari.

Tutto ciò non è vero! Io dedico la mia vita ai miei cani, che attualmente sono 10, e ai cani dei miei clienti che rieduco, tutto quello che ti dirò è frutto di una esperienza fatta sul campo e non di calcoli sulla calcolatrice di proiezioni di costi e ricavi.

Seriamente: hai idea di quale responsabilità e quanta fatica comporti il fatto di far nascere e allevare una cucciolata?

Se non vorrai credere alle mie parole, prima di chiedere finanziamenti per aprire un allevamento di caniil consiglio che ti do è di lasciare perdere blog e consulenti di economia, ma piuttosto di chiedere consigli ad altre persone che come me, ogni giorno vivono e lavorano con i cani! Da loro troverai i giusti consigli, conoscerai in anticipo i problemi e capirai veramente se aprire un allevamento di cani è redditizio e ne vale la pena!

Sei pronto? Buona lettura..

Perché ho deciso di scrivere questo articolo sugli “allevamenti fai da te”?

Ricevo chiamate di persone che vogliono capire come fare a mettere la ciotola con il cibo davanti al muso del proprio cane senza essere sbranata, come evitare che il cane distrugga casa o ancora come evitare di cadere perchè il cane tira troppo al guinzaglio.

Questi sono tutti sintomi, ma la vera causa dei problemi qual è?

fabbrica di cuccioli allevamenti part timeGli allevamenti fai da te, se non affrontano in maniera corretta i primi mesi di vita del cane,  “sfornano” cuccioli con problemi comportamentali che in età adulta si manifesteranno con aggressività, ansia, comportamenti ossessivo-compulsivi ecc..

Con la gusta conoscenza e preparazione tutto questo potrebbe essere evitato, per il bene dei nostri amici pelosi a 4 zampe!

Le domande che devi farti prima di aprire un allevamento di cani 

Per poter cercare finanziamenti per aprire un allevamento di cani, devi essere molto preparato. Queste sono alcune delle fondamentali domande che un allevatore di cani deve conoscere.

  • So cosa sono le fasi di crescita del cucciolo?
  • So quali sono le cose precise da fare durante la prima, la seconda, la terza, la quarta, la quinta settimana, fino al secondo/terzo mese?
  • So quali sono i giorni in cui i cuccioli devono conoscere specie diverse dalla loro, come l’uomo?
  • So quando devono relazionarsi con altri cani, che non siano mamma e fratelli?
  • Conosco il “Programma Senso Puppy” o “Impregnazione”?
  • Conosco i costi veri per avere allevare cuccioli SANI?
  • Sono pronto alla fatica e alla puzza di cacca?
  • Sono pronto ad avere un nuovo “migliore amico” che si chiama Veterinario?
  • Sono pronto a rinunciare al 99% del mio tempo libero?

NO? Allora questo lavoro non fa per te!

Non fare l’errore di comprare due cani di razza uguale e sesso opposto e pensare che fare un piccolo allevamento di cani sia cosa semplice e Part-Time.

Brutte esperienza…

Qualche tempo fa, mi trovavo con mia sorella nella sala d’attesa di uno studio veterinario, stavamo aspettando gli esiti delle analisi del sangue del gatto di famiglia.

Ad un certo punto entrò una signora sulla quarantina, con quattro grosse gabbie, e una un po’ più piccola, al seguito.

La prima cosa che mi sorprese fu l’odore che si lasciò dietro, e che nel giro di qualche secondo riempì la stanza.

Era un odore sgradevole, rancido, un misto di odori di feci e urina di cane, di muffa e disinfettante.

Ad occhi chiusi avrei riconosciuto un odore simile; guardai mia sorella e le dissi: questa è un’allevatrice di cani “Part-Time”.

Li chiamo così, non solo perché si tratta di un lavoro che effettivamente svolgono part-time e non è quello principale, ma principalmente “part-time” indica il valore limitato che danno a questo lavoro; il valore limitato che danno alla conoscenza di questo lavoro; il valore limitato che danno alle conseguenze di quello che fanno, e in generale il valore limitato che danno alla vita degli animali.

Ho così tante testimonianze di persone che hanno provato ad aprire un piccolo allevamento di cani e dopo qualche mese, con 50 can da mantenere, hanno regalato i cuccioli e gli adulti invenduti a chiunque pur di sbarazzarsi dell’impegno e dei costi da sostenere.

E a loro volta, le famiglie, pensando di fare un buon gesto, hanno accolto nelle loro case cuccioli di 40 giorni o poco più, senza sapere minimamente cosa fare, quali step seguire per gestire un cucciolo di cane nei primi mesi di vita. Il risultato? Un cane con problemi comportamentali

Non basta leggere due informazioni su internet per conoscere una materia così vasta.
Non basta fare solo “qualche considerazione” prima di cominciare.
Non basta pensare che sia semplice e funzioni in maniera automatica: cane maschio + cane femmina  = cuccioli = soldi. No non funziona così.

Cominciare pensando: “tanto, male che vada, regaliamo tutto e chiudiamo la baracca”. Questo è egoismo, è giocare con la vita, non è un lavoro professionale.

Se sei un imprenditore che pensa solo al lato economico, ovviamente di tutto ciò te ne importa ben poco, ma se sei un amante degli animali e hai un cuore, cerca di andare oltre al guadagno che ne potrebbe derivare da questa attività e pensa alla salute e al benessere dei cani.

Tornando alla signora con le gabbie in clinica, più che i tratti di un’allevatrice part-time, aveva quelli di un’allevatrice part-time con una sorta di sindrome di accumulatrice seriale:

  • in una delle gabbie teneva una coppia di Jack Russel
  • in un’altra una femmina della stessa razza
  • nelle altre due, due cucciolate di età diversa, credo fossero una quindicina in tutto.

Solitamente questo tipo di persone non sono molto aperte al colloquio e neanche molto disponibili a farsi aiutare. In poche parole, hanno paura di essere scoperte e denunciate.

Esatto, il rischio che non consideri è, che se lavori male, qualcuno possa denunciarti!

Quali sono i costi di gestione di un allevamento di cani?

Quando sono solo due i cani, bene o male la cosa è fattibile, ma nel giro di pochi mesi potreste trovarvi a dover gestire 50 e più cani. Cosa dura da affrontare visti i costi del mantenimento di tutti.

3 cani boxerCome può sfuggire così velocemente la situazione di mano? Può davvero la situazione prendere una così impensata piega?

Si, e per essere più chiara ed esaustiva voglio farti un breve esempio: supponiamo che un certo Marco decida di avviare un piccolo allevamento a casa propria.

  •  Marco acquista un cane maschio e un cane femmina della stessa razza.
  • Non possiede certificazioni e neanche attestati come gli allevamenti professionali, e neppure il tempo per far partecipare i suoi cani (e i cuccioli dei suoi cani) a qualche gara, in modo che vincano medaglie o entrino in possesso di documenti che ne “attestino il valore” e quindi convincano la clientela ad acquistare i suoi cuccioli. Ma probabilmente Marco non ci ha pensato, convinto che i cuccioli saranno bellissimi e che quindi tutti li vorranno!”
  • Marco fa accoppiare i genitori e sparge su Facebook con tanto entusiasmo l’annuncio della nascita imminente di bellissimi orsacchiotti pelosi.
  • Marco riesce a vendere 3 cuccioli su 5.
  • I due cuccioli rimasti, che ha cercato di vendere sottocosto su qualsiasi sito internet o a qualsiasi sua conoscenza, non se li prende nessuno, Marco si affeziona, la sua famiglia si affeziona e quindi nella migliore delle ipotesi rimangono in famiglia, anche perchè se ha deciso di avviare un allevamento non può possedere solo un esemplare di entrambi i sessi.
  • Visto l’ottimo risultato della prima volta, Marco fa nuovamente accoppiare i cani.
  • Questa volta sono 7! Fantastico! Ricomincia a spammare a chiunque annunci dei cuccioli arrivati, e ne piazza ben 7 su 7!
  • A questo punto Marco ripete la storia e visto il grande successo, fa accoppiare entrambe le coppie di genitori che possiede.
  • I cuccioli nascono, e sono 15 in totale! Ne vende 10 e gli altri 5 per un motivo o per l’altro rimangono invenduti. Marco pensa di poterli mantenere tanto sta guadagnando bene!
  • Una sua amica che ha sentito parlare del tuo nuovo “allevamento di cani”, ne vorrebbe uno piccolino! Quelli grandi ovviamente non li vuole nessuno, quindi Marco fa accoppiare due cani.
  • Nascono 5 cuccioli, uno lo vende alla sua amica, ma gli altri 4 stavolta non sa proprio come piazzarli. Perché? perché i primi li ha venduti a parenti, amici, amici di amici, colleghi, nonni, zii, cugini e alla donna delle pulizie..(sul serio, anche a lei!) E adesso non sa proprio più cosa inventarsi! Di certo non può dire che i suoi cuccioli siano migliori di altri, perchè non avendo genitori campioni, certificati, controllati, esenti da molte generazioni di malattie congenite, i cuccioli non valgono molto.
  • Come se non bastasse, una mattina Marco riceve una telefonata dalla famiglia di uno dei cuccioli che aveva venduto che, senza rivolere indietro un centesimo, lo supplica di riprendere indietro il cucciolo perché sta masticando ogni angolo della loro casa, abbaia quando rimane solo e sporca sul tappeto! E purtroppo, visto che la richiesta viene da amici, Marco non se la sente di rinunciare e va a ritirare il cucciolo.
  • Ora Marco si ritrova con 14 cani da mantenere.
    Inizia a tagliare i costi perchè le crocchette di marca costano veramente troppo.
    Decide di sterilizzare e castrare qualche cane e impallidisce quando il veterinario gli dice che gli costerà almeno 200€ l’uno.
    Ipotizzando che decida di castrare solo le femmine, e ipotizzando che le femmine siano la metà, deve tirare fuori 7 sterilizzazioni per un totale di 1400€.
    Pensare di sterilizzare solo una parte dei cani non sarebbe fattibile perchè nel momento in cui una delle femmine andasse in calore, i maschi da gestire sarebbero veramente, veramente complicati. Lo stress, la competizione, la frustrazione sono solo alcuni dei problemi ai quali si va incontro nella quasi totalità dei casi. E se non si sa come gestire la situazione, soprattutto se non si ha il tempo e la struttura adatti, diventa insostenibile.
    Insomma inizia tutto come un gioco e poi si trasforma in un incubo.

Mi stavo dimenticando dei costi!

Considerato che si calcola una media di 50€ di spesa per cane ogni mese, si trattava di spendere 100€/mese quando Marco aveva due cani, adesso che ne ha 14 sono 700€/mese, escluse le spese extra per il veterinario.
Ritornato dal lavoro Marco deve far sfogare tutti i cani, cosa che richiede molto tempo visto che sono stati soli tutto il giorno e per evitare che sviluppino seri problemi comportamentali e psichici, oppure può decidere di  chiuderli in gabbia 24 ore su 24 come fa la maggior parte della gente che finisce come lui, con altrettanti problemi di salute e costi.

Sei davvero sicuro di voler aprire un allevamento di cani senza preparazione?

Un triste quadro…

Ci hai perso tu, che adesso spendi metà del tuo stipendio per pagare il mantenimento dei cani, e metà della tua vita a pulire la loro cacca.

Ci hanno perso i 14 cani che hai tenuto, perché con grande probabilità vivono vite indegne, chiusi in gabbie o trasportini, giorno dopo giorno, senza la possibilità di respirare altro che quell’aria umida e puzzolente del garage o della cantina o della stanza in cui li tieni.

Ci hanno perso 21 cani del canile, perché per tutte quelle case che hanno occupato i tuoi teneri cuccioli, non c’è più spazio per uno che morirà su un pavimento freddo.

E quella signora in ambulatorio me ne ha dato la conferma.
Nonostante rispondesse schiva, l’insistenza e le lodi ai cuccioli nei trasportini da parte di un’ignara signora col suo bassotto, bastarono perché quella grandissima quantità di frustrazione che anche lei, oltre ai cani, aveva accumulato, le fece venire voglia di raccontarci qualcosa.

Lei era magrissima e nervosa, aveva profonde rughe e scure occhiaia, e si lamentava che fosse stanca, vicina all’esaurimento, che quello fosse il suo secondo e più stancante lavoro, che si alzava tutte le mattine alle 4:30, e che la sera, quando alle 2:00 di notte aveva appena finito di far partorire una cagna, aveva da pulire ancora tutti gli altri.
Quanti cani? QUARANTA.
Quaranta cani, ce lo disse.
E un figlio.
(Se anche tu ti stai chiedendo per quale cazzutissimo motivo non decidesse di trovare una famiglia ai cani, tenendone lei un numero ragionevole, invece che farli accoppiare continuamente.. benvenuto nel gruppo!)

I trasportini dentro i quali teneva i cani quella mattina, erano mangiucchiati in ogni punto, dall’interno. Sicuramente i cani dovevano trascorrere molto tempo rinchiusi lì dentro, per fare un danno simile.
Forse erano le gabbie nelle quali vivevano anche a casa.

La frustrazione di quelle povere bestie era palpabile; riconosco i versi dei cani frustrati e infelici, cani nervosi, ridotti cosi per l’impossibilità di correre per sfogarsi, di passeggiare, di giocare, di avere relazioni con uomini o simili, privati di ogni qualsiasi tipo di stimolo; e quello era il loro caso.

La femmina che veniva tenuta da sola nel trasportino, che a detta della proprietaria era “nevrotica” (e non frustrata, ovviamente, la definiva “nevrotica”, a riprova del fatto che di cani non capisse un emerito.. zero assoluto), si girò per abbaiare ad un altro cane che era appena entrato dalla porta dello studio veterinario, così notai che non aveva più pelo sul corpo, era rimasto solo qualche ciuffo sulla testa e sulle zampe, e aveva la zona dei genitali arrossata.

Avrei voluto prenderli tutti, anche pagandoli, pur di liberarli da quella situazione; credimi, ho sofferto quella mattina, e soffro ogni volta che ci penso.
Purtroppo quello è solo un caso su qualche migliaia, forse milione.

So anche che acquistando quei cuccioli, le avrei dato modo di farne nascere altri, quindi sarebbe stato inutile.
Per quanto riguarda lei invece, non aveva l’aria di una che avrebbe accettato un aiuto dal primo che si fosse presentato.

Non so se sia più facile rendere consapevoli le persone, in modo che prima di buttarsi in un lavoro cosi delicato prendano atto delle difficoltà che questo comporta, o se sia più facile fermare questo “mercato” non etico aumentando la consapevolezza delle famiglie che vorrebbero prendere un cucciolo.

In tutti i casi, spero con questo articolo di averti trasmesso un messaggio chiaro. Se vorrai aprire un allevamento, fallo pensando alla salute dei cani e seguito da esperti del settore. Ne beneficerai tu, ne beneficeranno i cuccioli e ne beneficeranno le nuove famiglie!

Se hai capito l’importanza di questo problema, condividi sui social questo messaggio e aiutami a rendere più consapevoli le persone su questo tema!

Dal mio canto, rimango e rimarrò sempre una forte sostenitrice della sterilizzazione e dell’adozione in canile.

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Daniela

Daniela Pitardi
Ciao, mi chiamo Daniela Pitardi, e sono da sempre una amante degli animali. Dopo aver concluso il Liceo Scientifico, mi sono iscritta alla facoltà di Biologia che ho lasciato dopo qualche anno per diventare ‘Professionista per la Cura degli Animali’, con la Specializzazione di Addestratrice Cinofila.

Ho 5 cani che mi tengono compagnia e mi aiutano con il mio lavoro: il mio obiettivo è rieducare i cani con problemi comportamentali per ristabilire serenità nelle famiglie e permettere una nuova e serena relazione tra il padrone e il suo amico a 4 zampe!

Una risposta

  1. Ciao Daniela, ho letto il tuo articolo e lo trovo molto utile;
    Mi piacerebbe scambiare due chiacchiere con te riguardo ad un allevamento amatoriale.

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